Sarò probabilmente già arrogante nel dirti che so quello che ti frulla nella testa dopo aver letto questo titolo: “Standard? Persone di successo? Ma dove vivi? Va trovati un lavoro serio, va..” “Eccone n’altro…tutti con sta pillolina magica, io mi faccio il culo e lui esce con la ricettina facile facile…ma vai a lavorare!”
“Se non hai il calcio in culo, non vai da nessuna parte”
“Perché dovrei stare ad ascoltarti? Potrei essere tuo/a padre/madre”.
Non giudico alcun pensiero, ho solo una domanda: Se in questo articolo ci fosse anche solo uno spunto, che ti permette di:
- Guadagnare di più, nella stessa unità di tempo
- Insegnare ai tuoi colleghi/collaboratori a lavorare meno e meglio
- Delegare con qualità’ ottenendo gli stessi risultati che avresti tu se fossi presente e seguissi le operazioni
lo leggeresti con attenzione, bramando di carpirne ogni singola goccia di contenuto o lasceresti correre come nulla fosse?
Non ti darò le classiche frasette motivazionali che trovi su internet o sugli stati “poetici/filosofici” che trovi su Facebook, tanto meno il sunto di qualche libro dell’americanotto di turno o celebre che decanta la strategia del secolo, forse funzionale nel suo paese ma utile in Italia quanto una sciarpa con 40° all’ombra. Ti scriverò il succo delle mie azioni, scelte e ponderate dopo anni di prove in svariate città italiane, applicate su imprenditori, lavoratori e studenti per ottenere i risultati che mi hanno portato ad essere, nonostante la recente apertura, una delle sedi di formazione migliori d’Italia. Potrai replicarne ovunque tu sia, qualunque cosa tu faccia per ottimizzare i tuoi risultati e/o far partire la tua attività. Ti permetterò di addentrarti nei meandri della mia mente e di capire come settare lo standard migliore senza scendere mai più a compromessi. Ti avviso, sarò estremamente diretto. Prosegui la lettura solo se hai voglia di scoprire come poter fare meglio, essendo disposto a cambiare strategia e/o punto vista. Se pensi di ottenere ciò che vuoi, aspettando che ti piova dal cielo senza cambiare/ migliorare qualcosa, smetti ora di leggere e lascia perdere. Parlerò senza filtri, devo esserti utile non necessariamente simpatico.
Rispondi ora a queste domande:
- Guadagni oggi quanto avresti voluto?
- Sei felice per quanto pensi di meritare?
- Riesci a dedicare il tempo che vorresti al/alla tuo/a compagno/a, famiglia, amici?
- Hai i risultati lavorativi proporzionati rispetto al tempo che dedichi?
Si…. No…?
Sappi che la risposta ad ognuna di queste domande è “Dipende!”
È TUTTA UNA QUESTIONE DI STANDARD.
Gli Standard sono i modelli basilari sui quali si poggia il nostro giudizio. Ad esempio per la media italiana, un ragazzo alto 1.80 è considerato abbastanza alto. Nella NBA 1.80 è la misura di un nano da giardino. Questione di Standard. Tolleri o meno un risultato, rispetto al tuo modello base. “Vorresti dirmi che posso rivoluzionare la mia vita solo modificando i miei Standard?”
Si! Chi sei, cosa fai, cosa ti motiva, quanto guadagni, quanto sei felice, la qualità della tua relazione, il tuo benessere fisico e mentale, tutto si basa sugli standard che hai in ognuna di queste aree. “Dunque spiegami, è quasi come se mi fossi messo una sorta di tappo? È come se io sia limitato da ciò che penso di poter o non poter fare? Poter o non poter avere?”
Esattamente!
“E questo in maniera consapevole?” No!
“Quindi come ho scelto i miei standard?”
Non li hai scelti, te li hanno imposti, sono frutto di un condizionamento.
“Guarda che io ragiono con la mia testa, nessuno riesce a impormi nulla!” Certo, ma hai mai pensato da dove nascono i tuoi pensieri?
“Da me! Chi altro dovrebbe farli?”
Non sei tu a generare i tuoi pensieri o perlomeno, non sempre. Mi spiego meglio, facciamo un esempio. Da chi hai imparato il valore dei soldi? Chi per primo te ne ha parlato?
“Non ne ho idea.. i miei genitori, forse?”
Esatto. Hai mai sentito frasi del tipo: “I soldi non crescono sugli alberi?”, “Chi si accontenta gode”, “Non puoi avere tutto dalla vita” ?
Hai mai assistito ad una lite tra i tuoi genitori per motivi economici? Magari la difficolta’ di arrivare a fine mese. O l’impossibilita’ di una vacanza. Magari, quando eri piccolo ti ricordi di non esserti potuto permettere qualcosa. Volevi uscire spesso ma non potevi spendere. Volevi andare in gita con gli amici ma costava troppo. Desideravi un regalo che non hai mai ricevuto. Ci sono diversi eventi accaduti nella tua vita, che in un modo o nell’altro hanno condizionato e condizionano il tuo modo di pensare. Te la rendo semplice, hai presente quando i tuoi, sin dall’istante in cui hai mosso i primi passi hanno iniziato a darti le prime indicazioni del tipo: “Non accettare le caramelle dagli sconosciuti”, “Non dare troppa confidenza”, “Non ti allontanare”.
Eri piccolo ed ingenuo ed eri appena passata la fase del:
“Sorridi amore…”, “Come si dice? Qual è la parolina magica?”, “Rigrazia il Signore e di’ Ciaoooo”
In quello stato di ingenuità e confusione, unito alla fiducia incondizionata verso i tuoi genitori, ti lasciavi guidare verso un controllo affettivo che di sicuro ti proteggeva dalle insidie esterne, d’altro canto il rischio è che potesse diventare facilmente come vivere in una campana di vetro. Senza lasciarti prendere i giusti schiaffi, dalla vita. Il rischio dunque è che ti porti dietro dei pensieri limitanti, paure, credenze che non sono tue, ma che comunque settano i tuoi standard. Ecco perché per alcuni è difficile fuoriuscire dalla classica mentalità del posto fisso: nasci, cresci, mangi, vai a scuola, diploma, laurea, famiglia-figli, tasse, muori. Lo standard è ciò che ti porti dall’infanzia e che famiglia, amicizie, TV, sport hanno creato in te e che, inconsciamente, segui.
“Non si può far nulla per rimediare..? Posso distaccarmi o cambiare gli Standard che ho preso appreso dal mio ambiente sociale? Una volta che ho capito questo, posso cambiarlo?”
La persona comune si ferma qui dicendo: “ Sono fatto così, non posso cambiare”, “È più forte di me, non posso farci niente! ”.
Quasi come se fossimo nati tutti con lo stampino. Luca Lorenzoni usa spesso una metafora che rende bene il concetto.
“Avevo un amico che era solito ripetere “È più forte di me”, quando alle fermate con i semafori rossi usava suonare ad oltranza finché l’auto di fronte non partiva. Finché una volta, stessa scena, stessa situazione, una seicento verde si ferma davanti a noi. Inizia a suonare, incitando l’auto a muoversi, senza successo. Scende dall’auto preci- pitandosi per bussare al finestrino. L’individuo che era dentro apre lo sportello e si manifesta in tutta la sua immensità. Un armadio a 4 ante. Vedendolo, con il fiato spezzato esclama: “Scusami, volevo solo chiederti se avessi bisogno di una spinta!” .
Capisci bene che non sei destinato a morire, vivendo con i condizionamenti acquisiti, ma muori tondo, se non sei disposto a farti un culo quadrato. Ciò significa, che l’unico modo che hai per modificarli è ammettere che esiste qualcosa che non vuoi, che non ti soddisfa, che non ti rende felice e cambiarlo.
Arrivato qui, ti ho fatto capire da cosa nascono i tuoi standard, che spesso magari non riconosci o non capisci, senza renderti conto che fanno già parte di te, sin da tempi poco sospetti.
È giunto finalmente il momento di capire come cambiarli e plasmarli in direzione di ciò che vuoi, precisi e dritti all’obiettivo! Tutti sognano di avere sempre dei risultati esemplari. Tornare a casa e vedere l’ammirazione negli occhi dei nostri genitori, compagno/a, fratelli o sorelle, zii, cugini.. dimostrare al gruppo di amici che avevi ragione. Che la tua scelta era quella giusta. Notare i sorrisi di apprezzamento, quelli che hanno il sapore misto di stupore e quel pizzico di sana invidia dei colleghi.. insomma, tutti vogliamo sentirci rispettati e visti per il nostro valore.
Tutti sognano risultati eclatanti, pochi li realizzano, perché? Sindrome da “culo pesante”! È più facile vivere in una vita mediocre. Nessuno sbattimento, nessun imprevisti, raggiungi il minimo indispensabile e sei mediamente felice (mi vengono i brividi solo a scriverlo).
Ti spiego come agire, raccontandoti la mia storia e del mio centro di formazione principale, Rende (Cosenza) e di come abbia modificato i miei standard, seguendo il modello che ti snocciolerò passo dopo passo. Posso finalmente svelarti i 3 Segreti che mi hanno permesso di costruire la realtà calabrese di Genio in 21 Giorni.
Ad Ottobre 2016 sono tornato definitivamente in Calabria, la mia terra. Sono approdato in una città a me sconosciuta fino ad allora, Rende. Pullulava di studenti, centro più attivo della regione. Era giunto il mio momento. L’entusiasmo iniziale è stato subito messo alla prova dalla mentalità ed ostilità locale. Da queste parti non conta la professionalità, non contano le referenze, non contano i risultati ottenuti. Qui vige una sola legge: chi sei e cosa sei in grado di fare. Non cosa hai fatto, non da dove vieni, non chi o cosa ti ha permesso di diventare ciò che sei, una sola parola: tu.
Per la prima volta nella mia vita, senza l’aiuto di niente e nessuno, ho dovuto rimboccarmi le maniche e fare, fare, fare, per costruire una realtà ancora inesistente. Mai quanto fino a quel momento ho dovuto mettere in pratica tutto ciò che avevo imparato nel mio addestramento. Ogni singola abilità, caratteristica, sono risultate fondamentali per il fine ultimo del mio essere lì: creare una realtà, in questo caso un’azienda, un centro di formazione da zero. Ero l’unico a dover dimostrare tutto quello che le testimonianze affermavano! Intento a plasmarmi e forgiare il mio carattere, la forza dei miei pensieri, per contrastare il costante rifiuto iniziale all’innovazione. Ho visto venir meno la mia solidità, ad un tratto ho quasi dubitato di cosa fossi in grado di fare, i risultati non tornavano, le presentazioni andavano male, la gente stentava a credere alle mie parole (aiutata anche dalla mancanza di una sede fisica, ancora in sistemazione).
Immagina di essere un sex symbol che di punto in bianco si vede piovere 2 di picche da qualunque ragazza, come ti sentiresti?
Quanto di più catastrofico per uno come me, abi- tuato a macinare risultati, stava accadendo!
Lì, per la prima volta, mi son visto assalire da tutte le mie paure. “E se non fossi così bravo come penso? Se tutti i miei risultati, fossero frutto di un periodo fortuito?”
Ero entrato in un loop di pensieri poveri e ci sguazzavo dentro. Finchè durante una sera, in una delle tante insonni nel cercare di capire cosa non stesse andando, cosa dovessi migliorare, il perché mi stesse accadendo tutto questo ricordo di aver avuto una sorta di illuminazione!
Nulla di religioso o astrale. Un pensiero aveva pervaso la mia mente: “L’ho già fatto!” Nel senso, ho già superato questa difficoltà! Ho ricordato in quell’istante, la prima volta che, quasi per gioco, il mio Istruttore mi spedì in Calabria, solo soletto. All’epoca non avevo queste pippe mentali, non sapevo cosa fosse giusto o sbagliato, buono o non buono, quale risultato fosse meglio portare a casa (in definitiva, non ero condizionato). Ero andato giù con la semplice volontà di fare la differenza per la mia terra, costruendo in una sola settimana, un corso da 17 allievi.
Avevo gettato uno standard. Sapevo dunque che se avessi creato quel risultato, come dice il buon Anthony Robbins ero perfettamente in grado di ricrearlo.
Il giorno dopo, spinto da quell’emozione, sicuro di ciò che stavo creando e dell’impronta che avrei voluto lasciare, ho iniziato ad analizzare ogni istante della mia giornata, andando ad aumentare la qualità delle mie azioni ho cambiato la strategia e l’approccio con i miei amati compaesani terroni ed ho iniziato a guardare la realtà con occhi diversi.
Ho settato standard qualitativi in ogni mio ambito, estendendoli dai risultati alla mia qualità di vita, dalle relazioni all’ambito professionale. Posso dirti con fermezza che l’aver creato degli Standard imponenti nel mio addestramento/tirocinio, mi ha salvato. E sono stato sufficientemente intelligente da capire chi fossi, prima di abbattermi e fare scelte stupide, dettate dalla paura.
Ho dottato questo sistema che per la prima volta rendo pubblico, ma per una giusta causa. All’apparenza potrebbe sembrarti banale, ma è l’essenza della mia esperienza, racchiusa in 3 semplici passaggi, che ti svelerò nonostante io li abbia tenuti segreti a lungo:
- Setta un nuovo Standard
- Distruggilo e poi alza il Tiro
- Riparti dal punto 1.
Questo mi ha permesso non solo di ridar vita alla mia attività, ma una volta appreso il concetto, lo esteso al mio gruppo di corsisti e collaboratori.
Sapere come si crea un nuovo standard, dunque una base di risultati ed essere in grado di alzarli di volta in volta, è la base del progresso. La linfa vitale di ogni uomo che ambisce a realizzarsi. L’essenza concreta del successo.
Vista la funzionalità, ho forgiato i miei corsisti a far così, ti cito alcuni esempi: Domenico Franzè, Raffaele Policaro, Emanuele Ionadi, Ettore Trapasso, Federico Trapasso sono risultati vincitori nella graduatoria da 250 posti su 165.000 partecipanti al Concorso per i Vigili del Fuoco, per aver scelto di aumentare costantemente il numero di quiz giornalieri memorizzati della banca dati, arrivando a ricordarne circa 150 all’ora. Antonio Malvaso, 100L alla maturità scientifica, è risultato vincitore nella graduatoria della prestigiosa università di Medicina e Chirurgia Vita-Salute San Raffaele rientrando nei primi 100 d’Italia con oltre 15.000 pretendenti, conclude oggi il primo anno di università con una media del 30.17.
Potrei parlarti di Cristian Prete, ingegnere locale ed imprenditore, oltre ad avere uno studio più che avviato da libero professionista e diverse attività, oggi è uno dei formatori nazionali ENEL nell’impiantistica, questo perchè ha scelto di aggiungere le tecniche di memorizzazione del Genio per i dettagli tecnici al Public Speaking.
Luigi Zampogna, ingegnere elettronico emigrato in Spagna ed assunto alla CNH Industrial a Valencia, per aver preso la certificazione in lingua ed aver creato un progetto sperimentale durante la trascrizione della tesi, che poi ha presentato al colloquio risultando vincitore in una selezione da 520 posti. Sono solo alcuni degli esempi di corsisti ai quali ho trasmesso questo concetto.
Il tassello finale, conclusivo del puzzle è l’aver trasmesso questa nozione ai miei collaboratori che a loro volta hanno adottato lo stesso sistema forgiando e plasmando le persone che gli affidavo.
Qui potrei citarti Mario De Vincenti, la cui coerenza nei risultati tecnici gli ha permesso di poter tornare nella sua vecchia scuola a testa alta e concedere a docenti e studenti la possibilità di conoscere l’unico metodo scientifico in grado di potenziare il loro metodo di studio, dando vita ad un iter che ha permesso via via, sulla scia dei risultati, di creare un nuovo centro di formazione a Rossano.
Lui in persona segue in preparazione personale i corsisti. Ti ho citato alcuni degli esempi più eclatanti per permettermi di passarti chiaro un messaggio:
- Tu non sei i tuoi risultati, ne sei solo l’artefice.
- Non importa da chi tu abbia appreso cosa sei o non sei in grado di fare, tu scegli come ricrearti.
- Non importa chi tu sia o da dove tu venga, potrai settare nuovi Standard dai quali partire e replicarli su chi ti circonda, applicando questi semplici 3 passaggi.
Ti permetteranno di formare i tuoi colleghi/collaboratori, di avere costantemente il focus sugli obiettivi, raggiungendone sempre di più ambiziosi. Godere de tempo guadagnato, usandolo per formarti ed aggiungere valore alla tua azienda, amici, relazione di coppia, famiglia, figli, hobby, sport. Sono certo che con un po’ di sano impegno, dedizione ed un pizzico di ambizione, seguirai alla lettera quanto scritto.
Avrei voluto leggere questo articolo, appena iniziato il mio percorso, sarei stato nettamente più avvantaggiato.
Sempre che tu non voglia:
- Continuare a perder tempo
- Non riconoscerti nei risultati dei tuoi collaboratori
- Rimanere mediocre, consapevole che a questo punto, lo stai scegliendo.
Ti auguro il meglio che tu sia in grado di sognare e realizzare.