Impara a leggere più velocemente di quanto pensavi fosse possibile, grazie agli insegnamenti di un supereroe cieco.

Ho preparato per te una serie di articoli legati a un tema:

LA LETTURA STRATEGICA COME SUPERPOTERE

 Ecco le 3 strategie che analizzeremo insieme in questa serie raccolta:

  • Consapevolezza meta cognitiva.
  • Strategia.
  • Multisensorialità.

Scommetto che quando hai letto il titolo di questo articolo la tua mente si è inceppata per mezzo se- condo.

“Aspetta, mi stai dicendo che posso imparare a leggere da supereroe un cieco? Ma sei serio?”

Se sei un po’ nerd come lo sono io, hai già capito di chi sto parlando…

Daredevil.

Se il suo nome non ti dice nulla, amico mio ti devo dire che la tua cultura fumettistico-cinematografica ha delle gravi lacune… Daredevil è un personag- gio dei fumetti Marvel creato dal leggendario sce- neggiatore Stan Lee e dal disegnatore Bill Everett, pubblicato per la prima volta nel 1964.

Devil (versione italiana del nome del personaggio Daredevil) è l’alter ego di Matthew “Matt” Mur- dock, studente di legge divenuto cieco a seguito di un incidente per salvare un vecchio che stava per essere investito da un camion che trasportava delle scorie radioattive.

Il contatto con queste sostanze gli potenziò però tutti gli altri sensi portandolo poi a sviluppare la capacità di intuire il mondo circostante in modo da compensare la cecità.

Superato lo shock iniziale, un cieco di nome Sti- ck, maestro di arti marziali, lo allena aiutandolo ad affinare i propri sensi. Successivamente il padre di Matt venne ucciso da una banda di gangster per es- sersi rifiutato di truccare un incontro di boxe; non riuscendo ad avere giustizia, Matt ricava un costu- me dalla vecchia tuta da boxe di suo padre e inizia la sua carriera di giustiziere eliminando i criminali che avevano causato la morte del padre.

Successivamente Matt si laurea e fonda uno studio legale continuando nella sua attività di giustiziere mascherato contro quei criminali che riuscivano a sfuggire alla giustizia.

Ok Daredevil è un gran figo. Però è anche vera- mente sfortunato.

Prima diventa cieco e poco dopo gli muore pure il padre! Peggio di così…

Eppure Matt non è una vittima. È un supereroe: l’eroe della sua storia. Usa i doni che la vita gli  ha dato e li potenzia al massimo. Trasforma la sua cecità nel suo punto di forza, affinando al massimo gli altri sensi. Anziché stare in un angolo a lamen- tarsi dei suoi problemi, è andato a caccia di solu- zioni e ha sviluppato gli altri sensi all’inverosimile. Ok, Max, ma questo cosa c’entra con la lettura? Adesso ci arrivo!

Sicuramente ti è già capitato di provare una di queste emozioni: insoddisfazione, senso di impo- tenza, delusione.

Ti ricordi com’era essere uno studente prima del corso Genio in 21 Giorni?

Passavi i pomeriggi a studiare ed era come se non riuscissi mai a finire. Ti sembrava di essere in un carcere,tante erano le ore in cui dovevi stare rin- chiuso per studiare. Se invece già lavoravi sono si- curo che ti ricordi bene quanto tempo eri costretto a spendere ogni giorno per leggere mail, comuni- cazioni, circolari, ecc. Non parliamo poi dell’ansia che pian piano cresceva mentre vedevi tutto il ma- teriale da studiare per “rimanere sul pezzo” che si accumulava sulla tua scrivania, sul pavimento, sul comodino… ovunque!

Anche io come te mi sono trovato in questa situa- zione, finché un giorno ho detto basta!Dovevo tro- vare una soluzione DEFINITIVA a quel senso di frustrazione che mi attanagliava l’anima e che si manifestava ogni qualvolta ottenevo dei risultati che non mi ripagavano veramente di tutto il tempo che avevo dedicato per raggiungerli. Era la mia vita che stavo investendo, dopo tutto.

Mi sentivo prigioniero di una routine che toglieva spazi a tutto quello che non fosse studio o lavoro. Altro che fare l’avvocato di giorno e il supereroe di notte…

Ma se oggi sono qui a scriverti è per spiegarti come ne sono uscito! Ho iniziato a chiedermi seriamente come risparmiare tempo. Ho presto scoperto che l’elemento che mi avrebbe dato i benefici più gran- di e immediati era fare un radicale upgrade al mio metodo di studio cominciando dalla lettura, la pri- ma tappa obbligatoria, quella che di solito porta via più tempo.

Ho analizzato quali fossero i problemi che riscontravo più spesso nella lettura:

  • Perdevo spesso il filo del discorso e dovevo tor- nare indietro a rileggere dei punti non
  • Finito di leggere mi rendevo di riuscire a ricorda- re solo il senso generale, ma non i
  • Non ero in grado di ripetere subito con le mie parole quello che avevo letto.

Dieci anni fa ho frequentato un corso di memoria che includeva anche lezioni di lettura veloce organizzate in questo modo. Mi facevano fare degli esercizi per allenare i muscoli degli occhi, poi dovevo imparare a spostare gli occhi sulla pagina seguendo degli “schemi”, infine dovevo riuscire a far scorrere l’occhio sulle singole righe usando il dito come una specie di puntatore. Con questo metodo ho avuto grandi risultati e li ho fatti ottenere anche a migliaia di miei studenti. Però non ero completa- mente soddisfatto. Ero sicuro ci fossero dei segreti che ancora mi sfuggivano. Ho iniziato nuovamente a fare ricerca, ma questa volta in una nuova direzione. Sono andato a studiare come leggono le persone non vedenti.

No, non è uno scherzo!

Tutti noi siamo abituati a pensare di leggere solo con gli occhi.

“Si beh, con le orecchie di certo non ci riesco”

Segui il mio ragionamento.

In realtà, è il tuo cervello che legge. Gli occhi sono solo uno degli strumenti, di solito il principale, attraverso il quale acquisisce le informazioni e le rielabora. Niente di nuovo fino a qui. Vediamo però come questo può rivoluzionare la qualità della tua lettura e, in un certo senso, anche della tua vita.

Per farlo prendiamo in esame i metodi di lettura delle persone non vedenti.

Interrogarti sul tipo di lessico che troverai fa capire al cervello che in un certo senso cambi lingua rispetto a quella che usi normalmente.

In particolare in questo primo numero voglio accompagnarti ad approfondire un aspetto della lettura veloce: la struttura del testo.

Ti hanno mai spiegato come legge una persona cieca? Sapevi che il codice Braille non è l’unico modo per leggere e che per molti non vedenti spesso non è nemmeno il più utilizzato?

Non so se ci hai mai fatto caso ma da qualche anno, ci sono molti siti, in particolare quelli delle istituzioni pubbliche (ma anche di alcune private), riportano la voce “accessibilità”.

Se ci fai caso di solito, in cima alla home page, c’è un’icona formata da tre “A” di diverse dimensioni oppure esiste la voce “Mappa del Sito”. Serve a favorire l’accesso alle informazioni contenute a quelle categorie per le quali non è così scontato, ad esempio ciechi, ipovedenti, ma anche dislessici. Generalmente, una prima soluzione è  consentire la personalizzazione delle dimensioni dei caratteri, simboleggiata appunto dalle tre “A” in scala. Quella che però ci interessa di più è un’altra, cioè la STRUTTURA DEL TESTO.

Facciamo un attimo un passo indietro: ti è mai capitato di non capire subito il significato di una parola o di un evento, ma di capirla non appena inserita nel giusto contesto? Succede più spesso di quanto immagini anche con la nostra lingua, non solo in quelle straniere!

Prendiamo ad esempio la parola “cavallo”.

A seconda del contesto può significare:

  1. animale,
  2. inforcatura dei pantaloni,
  3. attrezzo ginnico,
  4. unità di misura di potenza per motori,
  5. uso figurato: essere a cavallo = essere certi di un esito avendo superato le maggiori difficoltà.

La struttura del testo ti fornisce l’equivalente del contesto: per i ciechi è dunque fondamentale che un testo (un libro, un sito, ecc.) abbia una struttu- ra molto chiara e definita. Il punto è che questo è assolutamente fondamentale anche per chi ci vede bene come te!

Come migliorerebbe la qualità della tua lettura se sapessi cosa stai per leggere ancora prima di farlo? E non parlo solo di titolo o argomento generale, ma di tutte le preconoscenze che hai e che forse non sei del tutto consapevole di avere!

Riuscire a capire la struttura di un testo ti permette di aumentare del 50% la tua comprensione.

Inoltre, saper richiamare anche il lessico specifico di quello che stai leggendo è come se stessi inviando un segnale di allarme al tuo cervello:

“Attento! Quello che stai per leggere è linguaggio giuridico, quindi tenderai a trovare molte parole astratte e poco comuni o con dei significati molto specifici. Tira fuori tutto il latino che ti ricordi perché potrebbe essere utile (tanti termini giuridici, o la maggior parte, derivano dal latino).

La struttura degli articoli che troverai è molto schematica: numero cardinale (a volte preceduto da un titolo, detto “rubrica”) e “commi” (quando l’articolo comprende più proposizioni seguite da un punto con ritorno a capo).”

Come fanno i ciechi a ricavare questo tipo di informazioni? Utilizzano la sintesi vocale. La sintesi vocale è la tecnica per la riproduzione artificiale della voce umana, nota anche come text-to-speech   (in italiano: da testo a voce), può convertire   il testo in parlato. Perché i ciechi quindi leggono più velocemente di noi? Abbinando la sintesi vocale alla mappa del sito, riescono a visualizzare il testo come un insieme strutturato di informazioni, partendo da una comprensione, almeno essenziale, del senso generale dell’argomento e scendendo sempre più nel dettaglio dove gli interessa.

Quando hai chiaro il contesto del contenuto puoi recuperare tutto quello che già sai sull’argomento e hai la possibilità di scorrere il materiale avendolo già preorganizzato per argomenti e sottoargomenti. Inoltre puoi focalizzarti direttamente su quello che ti interessa, senza perdere tempo a capire dove recuperare le informazioni che ti servono.

Interrogarti sul tipo di lessico che troverai fa capire al cervello che in un certo senso cambi lingua ri- spetto a quella che usi normalmente.

Ma perché con la lettura strategica diventiamo più veloci dei ciechi?

Prima di tutto la lettura strategica è in grado di renderci CONSAPEVOLI dei nostri processi cognitivi mentre leggiamo. Questo particolare tipo di sensibilità è detta “meta cognitiva”, cioè pone l’attenzione sui propri processi di apprendimento. Lavorare su un testo costituisce uno dei compiti cognitivi e meta cognitivi più impegnativi fin dalla scuola primaria. Pensare, riflettere, capire, problematizzare, anticipare, collegare con le conoscenze pregresse sono attività complesse che vanno stimolate e allenate.

Questo tipo di lavoro però è indispensabile non solo per carpire tutte le informazioni presenti in un brano, ma anche per favorire un atteggiamento attivo, consapevole e strategico che permette di cogliere gli aspetti più profondi e salienti del testo. Ho usato il termine “strategico”. Vorrei soffermarmi su questa parola.

La definizione di strategia è “la descrizione di un piano d’azione di lungo termine usato per impostare e coordinare le azioni che mirano a raggiungere uno scopo predeterminato”.

Il primo trattato di strategia si può con certezza far risalire a Sun Tzu in Cina (VI-V secolo a.C.) intitolato L’arte della guerra, ed ancora tenuto come testo base per l’apprendimento della strategia in ogni campo dell’azione umana.

Una Strategia, mette quindi insieme pensiero, piano e azioni, o meglio, tattica. La strategia aiuta a capire che cosa fai, che cosa vuoi essere e, la cosa più importante, come pianificare per arrivare a raggiungere lo scopo prefissato. La strategia identifica gli obiettivi e la direzione.

Nel suo significato originale, strategia è un termine militare usato per descrivere l’arte del generale nel posizionare e manovrare le proprie forze militari al fine di abbattere il nemico. La strategia è studiata in ambito militare, del marketing, economico, diplomatico e molti altri. Ma non si parla mai di strategie di studio, ne tantomeno di strategie di lettura.

Abbiamo detto che la strategia è da intendersi come un piano di azioni concepite e disegnate per raggiungere un particolare obiettivo.

Nel caso della lettura i passi da fare sono questi:

  1. DICHIARA I TUOI INTENTI: prima di leg- gere, rendo chiaro il mio Perché mi interes- sa quel testo? Cosa voglio ottenere? Come devo usare le informazioni che cerco?
  2. INDIVIDUA LA TIPOLOGIA DI TESTO:

Che testo è?

A seconda del mio scopo, sarà (prevalentemente):

  • narrativo,
  • descrittivo,
  • argomentativo,
  • informativo,
  • regolativo,
  • espositivo,
  • “professionale”.
  1. RICHIAMA DELLE CARATTERISTICHE DEL TESTO: una volta individuato il tipo di testo, richiama le sue caratteristiche (struttura, lessico, contenuti ecc.).

 

  1. ANTEPRIMA “FOCALIZZATA” DI FORMA E CONTENUTO: “controlla” che le tue inferenze sul testo siano corrette scorrendo rapidamente tutto il materiale che devi analizzare.”.

 

  1. DOMANDE STRATEGICHE: se non puoi essere più specifico perché magari non conosci bene l’argomento, poniti almeno le classiche “5 W” (Who? What? When? Where? Why? How?), cioè: Chi? Cosa? Quando? Dove? Perché? Come? Questo ti consente di riuscire a delineare meglio il campo di lettura in cui ti stai per

 

  1. INDIVIDUAZIONE DI PAROLE CHIAVE E DETTAGLI A questo punto evidenzia, come hai imparato durante il corso, le parole utili alla costruzione di una mappa.

 

  1. METTI IN RISALTO I COLLEGAMENTI. Infine crea una panoramica più ampia mettendo in risalto i

Questi semplici 7 step ti permetteranno di ridurre di almeno il 30% il tempo che oggi impieghi nella lettura. Lo so, possono sembrarti semplici e di solito quando qualcosa è troppo semplice si tende sempre a sottovalutarne l’efficacia.

Non è questo il caso, ma come sempre ti invito a non credere a prescindere a tutto quello che dico e a sperimentare in prima persona, misurando i miglioramenti che ottieni.

Nel prossimo articolo ti svelerò come come anche gli altri sensi, in particolare l’udito e il famoso sesto senso (la propriocezione) ti possono trasformare in un vero supereroe della lettura dotato di incredibili capacità al di sopra della media!

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