Vasco ha venduto 220.000 biglietti salendo sul podio del record mondiale all time per il numero di presenze ad un concerto di un artista singolo.
Proprio Vasco. Quello che non canta ma parla. Quello che si faceva le canne. Quello che canta le canzoni tutte uguali e chi più ne ha più ne metta. La verità è che puoi paragonarlo a tutti i mostri sacri del rock, da Springsteen a Cocker, per cercare di denigrarlo ma non cambierà il fatto che è Modena Park sia stato un successo mondiale, che ti piaccia oppure no.
In Italia il fatto è questo:
O fai parte dei 220.000 che erano presenti al Modena park (o sei tra quelli che avrebbero voluto esserci) oppure sei nel partito di quelli che si affannano nel cercare di denigrare le qualità del rocker italiano.
La nostra Italia, quella che disprezza chi ha tanto, questo successo proprio non riesce a sopportarlo.
“L’italiota” vive nella costante frustrazione del non potercela fare ad avere il tanto agognato successo. Vive di sogni infranti, convinto che senza “spintarella” non si vada da nessuna parte. Questo è triste e meriterebbe comprensione umana, ma se guardassi davvero la sua vita quotidiana, ti accorgeresti subito che queste persone non stanno facendo niente per riuscire a farcela.
La gente scarica la propria frustrazione contro chi ha successo per non affrontare la dura realtà. Forse si, con un pò più di impegno, tenacia e dedizione, sarebbe stato possibile raggiungere quel successo che gli manca. Purtroppo non ho mai conosciuto nessuno che mi abbia detto: “È colpa mia se sono un fallito”. Scaricare la colpa sugli altri è molto meno doloroso e sicuramente più comodo. Ti senti chiamato in causa?
Dovresti! Perché se sei una persona che si fa il cosiddetto “mazzo” nella vita, mano a mano che otterrai successo dovrai affrontare anche tu questa realtà. La gente comincerà a detestarti e cercherà di sminuirti in svariati modi. Ti daranno del raccomandato o scivoleranno nel comunissimo “Sei superficiale”, “Le cose importanti della vita sono altre” insomma le critiche, i luoghi comuni, i discorsi demagogici si sprecheranno. Sappi che i mediocri non ne potranno fare a meno, ma vuoi sapere una cosa? La verità è che lo fanno per un’ unica ragione: perchè tu ce l’hai fatta e loro no e devono giustificare in qualche modo il loro fallimento! Vorresti sapere come sopravvivere a questi personaggi?
David Pollay, un giornalista newyorkese, ha scritto il libro “Smaltire la spazzatura emotiva” traendo spunto da un episodio accaduto a New York mentre si recava verso la Grand Central in taxi.
Quel giorno, David imparò che la felicità è una nostra responsabilità e che niente e nessuno possono portarcela via, a meno che non siamo noi stessi a permetterglielo.
David era di fretta, il suo treno doveva partire dopo meno di trenta minuti e le previsioni del traffico non lasciavano sperare che sarebbe riuscito a prenderlo. Senza pensarci troppo saltò comunque sul primo taxi libero, direzione stazione. Il veicolo giallo sfrecciava sulla corsia preferenziale, quando all’improvviso una macchina nera sbucò da un parcheggio poco più in là. Il tassista a quel punto premette con tutta la forza che aveva il pedale del freno e le ruote iniziarono a fischiare sull’asfalto. Dopo alcuni secondi, che erano sembrati interminabili, il taxi finalmente si ferma, a pochissimi centimetri dalla macchina nera. David aveva il cuore in gola, ma le sorprese per quell’avventura non erano ancora finite. Il guidatore maldestro dell’auto nera non solo non si scusò, ma iniziò ad inveire in malo modo contro il tassista, per poi andarsene con un dito medio che sporgeva in bella mostra dal finestrino. David non poteva credere ai suoi occhi, quel tizio stava per causare un incidente potenzialmente mortale ed invece di scusarsi per la sua disattenzione si era comportato da perfetto stronzo. Ma ciò che davvero lo sorprese fu la reazione del tassista. Il tassista, infatti, non solo non si scompose più di tanto, ma reagì sorridendo e salutando amichevolmente il guidatore distratto.
David non poteva credere ai suoi occhi: “Come hai potuto lasciarlo andare via così? Stava per ammazzarci cavolo”.
Fu allora che il tassista gli svelò il segreto della legge del camion della spazzatura (il nome del libro in inglese infatti è “The law of the garbage truck” – “La legge del camion della spazzatura”). Continuando a sorridere, il tassista guardò David allo specchietto e disse: “Un sacco di persone sono come il camion della nettezza urbana, vanno in giro piene di rifiuti: frustrazioni, delusioni, rabbia, malessere…
Più questi rifiuti si accumulano e più loro sentono l’urgenza di cercare un posto in cui poterli scaricare. Se glielo permetti te li scaricheranno addosso. Quindi amico, quando qualcuno cercherà di scaricare la sua rabbia e la sua frustrazione su di te, non prenderla sul personale. Sorridi, augura loro ogni bene e vai avanti per la tua strada. Credimi, sarai più felice.”
Tu normalmente ti comporti come il tassista o come David? Permetti che gli altri ti scarichino addosso la loro spazzatura, diventando a tua volta un camion pronto a scaricare, o semplicemente impari a riconoscerne uno di questi camion e vai avanti facendoti scivolare addosso le frustrazioni delle altre persone?
Se non impari a farlo rischi di trasformarti in una vera e propria discarica.
Cosa accadrebbe nella tua vita, a partire da oggi, se lasciassi scivolare via chi cerca di smaltire su di te la sua spazzatura emotiva?
Pensa seriamente a questa risposta e prendine nota. Pensa a tutte le volte che hai permesso al “ camionista” di turno di rovinarti la giornata. Da ora in poi ogni volta che questo ricordo comparirà, tu non farne una questione personale, ricorda che sei semplicemente stato la prima discarica utile, semplicemente fai in modo di sorridere, auguragli ogni bene e passa oltre.
Ti saresti comportato come l’autista della macchina nera?Allora fai parte dei criticoni.
Conosco bene la categoria, talmente bene che so che il termine “criticone” per te è offensivo, preferisci essere definito uno con grande spirito critico, vero? Certo, suona meglio e ha quel non so che di radical chic che ti fa credere di essere migliore.
Prova invece ad uscire dal tuo personaggio e sforzati di vedere come puoi apparire agli occhi degli altri e preparati, perché quello che scoprirai potrebbe non piacerti per niente.
Trovo davvero incredibile che per ogni evento ci sia sempre una valanga di gente pronta a denigrare, mettere in ridicolo, sminuire o umiliare chiunque o qualunque cosa.
È assurdo che io apra Facebook sapendo già che, per ogni festa comandata, ogni ricorrenza, ogni evento nazionale o internazionale, troverò sempre qualcuno pronto a ergersi sul suo piedistallo e farsi promotore di una vera e propria battaglia contro qualcosa e poco importa che l’evento in questione sia il Natale piuttosto che Halloween. Ormai sui social tutti si sentono in diritto di esprimere il proprio parere su ogni cosa. Tutti esperti, tutti a dare opinioni su tutto. Oggi vorrei che ti rendessi conto che la gente a cui vomiti addosso tutto il marcio che hai dentro ti sorride in modo affabile solo perché è molto educata (a differenza tua, tra l’altro). Parlando di feste San Valentino è vista come il male assoluto da moltissimi “haters”. Io personalmente non ne ho mai festeggiato uno in tutta la mia vita e pur essendo felicemente sposata da anni e non ne sento né la mancanza né il bisogno. Ma se vedo una coppia che pubblica una foto dei loro festeggiamenti mi sento felice per loro. Non mi fermo di certo a pensare che siano dei fessacchiotti, né tantomeno mi sognerei di scrivere un post contro San Valentino e il consumismo.
Mettiti in testa che non sei stato inviato dagli Dei per redimere il mondo da qualche festività pagana. Cerca di capire che i tuoi post sarcastici dicono solo che sei incavolato con il mondo ed hai una bassa autostima. Racimolerai i “mi piace” solo di gente triste e sola come te. D’altronde si sa le persone felici le riconosci subito, son quelle che non rompono le scatole al prossimo e tendono a gioire della felicità altrui, non esistono motivi stupidi se qualcosa (di sano) rende felice. Tutto ciò che da gioia è benvenuto. Non vedo motivi validi per non pensarla così. Fai un favore agli altri ma soprattutto a te stesso: occupati di essere utile e vivi una vita felice.
Non lo stai facendo e probabilmente non te ne stai neanche rendendo conto. Magari questo modo di comportarti lo hai imparato dal tuo ambiente sociale, hai visto i tuoi genitori o i tuoi amici comportarsi così e lo hai semplicemente emulato. Ma adesso sai che questo comportamento è frutto di una scelta vile e sbagliata, non è sano, è tossico sia per te che per chi ti sta intorno.
Ricorda che stare accanto ad una persona iper critica è estremamente faticoso. La gente più sveglia e intelligente saprà leggere nel tuo comportamento la poca autostima che hai di te. Altrimenti per quale altro motivo sentiresti il bisogno di denigrare gli altri, se non per avere un po’ di sollievo nel sentirti per una volta un po’ più in gamba e più importante? Ma davvero ti vuoi nutrire di questo? Ponitela sul serio questa domanda e cerca di ricordarti che le parole offensive che usi nel descrivere qualcun altro non aggiungono nessuna informazione di lui, semmai ne danno molte su di te.
Ogni volta che sento muovere delle aspre critiche su qualcuno che ovviamente è assente (per il criticone la codardia è una fedele compagna di vita) non riesco a non pensare a quanto poca autostima abbia la persona che ho di fronte a me. Vuoi sapere come mi comporto?
Conosco due grandi modi per reagire:
- Sorrido falsamente e cerco di cambiar discorso. Lo faccio quando non ho voglia di imbastire una discussione, perché so benissimo che non arriverò mai ad un’ammissione del tipo “ah cavolo hai ragione, ho l’autostima sotto i piedi in questo periodo, mi comportavo così per sentirmi io un po’ meno sfigato”.
- Mi rimbocco le maniche e mi metto comoda. Questo comportamento lo adotto ogni volta che tengo particolarmente al criticone in questione e sono disposta a farmi salire la bile pur di passargli un messaggio importante per lui.
Come puoi notare sono due comportamenti completamente diversi, ma in entrambi non ho sicuramente trascurato un dettaglio importante.
Quando critichi gli altri, lo sfigato sei tu! E le persone con cui sparli o sono sfigati come te oppure sanno benissimo quanto piccolo ti senti e quanto poco ti impegni nella vita, vista tutta l’energia che impieghi nel cercare di mettere in cattiva luce gli altri. Ti sentirai molto meglio sapendo che ogni volta che smetterai di riversare spazzatura emotiva sugli altri o lascerai che un camion della spazzatura passi a sua volta senza lasciarti sporcare, stai rendendo il mondo migliore.
Fa caso alla spazzatura che lasci in giro e se ti renderai conto che le critiche e le lamentele ti partono in automatico, non spaventarti, non sei posseduto è solo che sei ancora troppo abituato a comportarti così. Devi semplicemente scegliere di prendere una nuova buona abitudine che ti permetta di dare nuova vita al meglio che c’è in te e non più al peggio. Per cominciare potresti fare un piccolo esercizio:
Per ogni persona che critichi (nella tua mente, perché dopo questo articolo sono sicura che non vorrai più rendere manifesta la tua spazzatura) cerca almeno due belle qualità che vedi in lui o lei.
Vedrai all’inizio non sarà facile, ma più lo farai e più sarà facile educare i tuoi pensieri a scovare il bello della gente e inevitabilmente comincerai a riscoprire il bello della vita.
Nulla sarà più lo stesso, fidati. La gente amerà far parte della tua vita perché ti trasformerai da camion della spazzatura a netturbino impegnato per tenere il mondo pulito. Soprattutto saprai insegnare a chi subisce uno scarico di immondizia emotiva a non prenderla sul personale. Ma ad essere gentile, sorridere e andare avanti per la propria strada.
Tornando al concerto di Vasco, io non ero al Modena Park quella sera e non sono stata incollata davanti alla tv per vederne la diretta nazionale, ma vivo a Bologna e fin dalla vigilia del concerto in città c’era del fermento. Flotte di fan hanno assalito il Roxy Bar e via Rizzoli, intonando le canzoni del rocker. Non sono una fan sfegatata ma sono cresciuta con le sue canzoni e i suoi “Eeeeeeh Oo- oooh”, ogni canzone evoca un ricordo e, vedere così tanta gente celebrare Vasco, mi ha reso felice. Non ho potuto fare a meno di pensare: “Che meraviglia, se lo merita tutto questo successo”. Contornato da un bel “Vaffanbagno a tutti gli invidiosi.”
Comunque, che tu abbia voluto una vita spericolata o meno e a prescindere che tu sia stato fino ad oggi un “criticone” o un “criticato” sappi che sono con te.