Come prendere decisioni efficaci senza rimpianti?
Tutti prendiamo decisioni ogni giorno.
Vogliamo sapere quale sia la cosa giusta da fare: in campo finanziario, gastronomico, professionale e affettivo. E sicuramente, se qualcuno potesse davvero dirci come fare esattamente la cosa giusta tutte le volte, sarebbe un regalo fenomenale.
Di fatto, viene fuori che il mondo ha ricevuto questo regalo nel 1783 da parte di un erudito olandese di nome Daniel Bernoulli. Oggi vorrei parlarti di questo regalo, e vorrei anche spiegarti perché
non ha mai fatto nemmeno la più piccola differenza.
Ecco il regalo di Bernoulli. Lo sto citando alla lettera.
La semplice traduzione in italiano – molto meno precisa, ma che cattura la sostanza di quello che Bernoulli intendeva – era questa:
“Il valore che possiamo aspettarci da ogni nostra azione, cioè il buono che possiamo aspettarci di ottenere, è il prodotto di due semplici fattori: la probabilità che questa azione ci faccia guadagnare qualcosa ed il valore che ha questo guadagno per noi“.
In un certo senso, quello che Bernoulli diceva è: se riuscissimo a stimare e moltiplicare questi due fattori, sapremmo sempre con precisione come comportarci.
Questa semplice equazione è qualcosa a cui sei piuttosto abituato. Ecco un esempio. Se ti dicessi: “Giochiamo a testa o croce, io lancerò una moneta e se esce testa ti pago 10 euro, ma devi pagare quattro euro per il privilegio di giocare con me”, molto probabilmente tu diresti “Certo, accetto la scommessa“. Perché sai che le probabilità di vincere sono il 50% ed il guadagno in quel caso è 10 euro, che è un multiplo di cinque e questo è più di quanto ti sto chiedendo per giocare. Quindi la risposta è sì.
Questa è quella che viene detta una scommessa maledettamente buona.
Bene, l’idea è semplice quando la applichiamo ai lanci di moneta, ma in effetti non è così semplice nella vita di tutti i giorni. Le persone sono pessime nello stimare queste cose. Questo è proprio ciò di cui ti voglio parlare oggi.
Ci sono due tipi di errori che le persone fanno quando provano a decidere quale sia la cosa giusta da fare e sono sia errori nello stimare le probabilità di avere successo sia errori nello stimare
il valore del proprio successo.
Cominciamo dai primi. Calcolare le probabilità sembrerebbe una cosa abbastanza facile: ci sono sei facce in un dado, due facce in una moneta, 52 carte in un mazzo. Sai bene qual è la probabilità di estrarre l’asso di picche o che esca testa. Ma salta fuori che questa non è un’idea facile da applicare nella vita di tutti i giorni.
Ecco perché in Italia si spende di più, anzi, dovrei dire, si perdono più soldi nel gioco d’azzardo che in tutte le altre forme di intrattenimento messe insieme.
Ecco la ragione: non è così che le persone calcolano le probabilità.
Come prendere decisioni: il fattore calcolo delle probabilità
Per capire come le persone calcolano le probabilità bisogna che prima parliamo un po’ di maiali. Non mi prendere per pazzo, segui il mio ragionamento. La domanda che voglio farti è se pensi che
ci siano più cani o maiali al guinzaglio in giro per il centro della tua città in un qualsiasi giorno. Naturalmente sai che la risposta è cani. E il modo per sapere che la risposta è cani è che hai rapidamente controllato nella memoria le volte in cui hai visto cani e maiali al guinzaglio. È stato facile ricordarsi di aver visto dei cani, non altrettanto di aver visto maiali. Ciascuno di voi ha ritenuto che se i cani al guinzaglio vengono in mente più in fretta, è perché i cani al guinzaglio sono più probabili.
Non è male come regola generale, tranne nei casi in cui è sbagliata per davvero.
Se ti chiedessi quale animale fa più strage di uomini tra la mucca e lo squalo è normale pensare al secondo. Nonostante la famosa saga di Spielberg fosse piuttosto suggestiva, la verità è che gli attacchi dei predatori del mare nei confronti dell’uomo sono molto rari: gli squali sono dei dilettanti in confronto a tanti altri animali, sicuramente dall’aspetto meno minaccioso.
Non penseresti mai infatti a una mucca. Viene da ridere, ma è così: le mucche causano decine di vittime. Nei soli Stati Uniti (paese dove peraltro si registra il maggior numero di attacchi di squali) circa 20 persone all’anno vengono uccise dalle mucche. Non si tratta solo di incidenti, calci fortuiti o simili, ma spesso di attacchi intenzionali.
Invece ogni anno su centinaia di milioni di persone che nuotano negli oceani della East e della West Coast, solo 65 vengono in media attaccate da squali.
Solo cinque di questi attacchi risultano fatali. Di fatto nei soli Stati Uniti vengono registrate ogni anno un numero di vittime per aggressioni di mucche quattro volte superiore rispetto a quelle per l’attacco di uno squalo.
È possibile osservare un modello molto interessante: per prima cosa la morte per l’attacco di uno squalo è molto sovrastimata e gli attacchi delle mucche sono molto sottostimati.
Perché? Quando è stata l’ultima volta che hai preso un giornale e il titolo era: “Fattore muore per il calcio di una giovenca“?
Non è interessante. È molto facile per tutti noi richiamare alla mente film, video su YouTube o notiziari dove abbiamo visto squali addentare ignari surfisti. Le mucche non creano attenzione. Non vengono in mente con facilità e, come risultato, le sottostimiamo notevolmente.
La lotteria è un altro esempio eccellente dell’abilità delle persone nel calcolare le probabilità. Spero mi perdonerai se sei tra quelli che giocano alla lotteria… ma gli economisti, almeno fra loro, si riferiscono alla lotteria come ad una “tassa sulla stupidità”, poiché le probabilità di ottenere una qualsiasi vincita investendo il tuo denaro in un biglietto della lotteria sono approssimativamente equivalenti a quelle di buttare i soldi direttamente giù per lo scarico del bagno e vederne uscire lingotti d’oro.
Perché mai qualcuno vorrebbe giocare alla lotteria? Ci sono molte risposte, ma una di esse è sicuramente che noi vediamo molti vincitori. Se qualcuno nel tuo paese fa una grossa vincita, il giornale locale di solito ci scrive anche su un articolo.
Vediamo queste cose in TV, le leggiamo sui giornali. Quando è stata l’ultima volta che hai visto un intervista con tutti quelli che hanno perso? Se costringessimo i TG a fare un’intervista di 30 secondi a ciascun perdente per ogni vincitore che intervistano, i 100 milioni di perdenti nell’ultima lotteria richiederebbero nove anni e mezzo della TUA completa attenzione solo per guardarli dire, “Io? Ho perso.“ “Io? Ho perso.“ Ora, se guardi nove anni e mezzo di televisione – niente sonno, niente pause per andare al bagno – vedi perdite dopo perdite, e poi alla fine ci sono 30 secondi di “ed io, invece, ho vinto“, la probabilità che tu voglia giocare alla lotteria sarebbe molto bassa.
La domanda che potresti avere a questo punto è: ma se siamo così maledettamente stupidi, come siamo arrivati sulla luna? Potrei andare avanti altre dieci pagine mostrandoti le prove dell’incapacità delle persone a calcolare le probabilità e stimare il valore.
La risposta a questa domanda, penso, è una risposta che hai già sentito e scommetto la sentirai ancora: i nostri cervelli si sono evoluti per affrontare un mondo diverso da quello in cui viviamo ora. Si sono evoluti per un mondo in cui le persone vivevano in gruppi molto piccoli, non incontravano quasi mai qualcuno che fosse molto diverso da loro, vivevano vite abbastanza corte in cui le scelte erano poche e le priorità più importanti erano mangiare ed accoppiarsi subito.
Il regalo che ci ha lasciato Bernoulli ci dice come dovremmo pensare in un mondo per cui la natura non ci ha programmato. Questo spiega perché siamo pessimi a metterla in pratica, ma spiega anche perché è terribilmente importante che diventiamo bravi in fretta.
Siamo l’unica specie su questo pianeta che abbia mai avuto il proprio destino tra le sue mani. Non abbiamo predatori significativi, siamo i signori e padroni del nostro ambiente fisico.
Le cose che normalmente causano l’estinzione di specie non sono più un pericolo per noi. L’unica cosa – l’unica – che ci può condannare e distruggere sono le nostre stesse decisioni.
Se non saremo qui tra diecimila anni sarà perché non siamo stati in grado di approfittare di un regalo che ci è stato fatto da un giovane olandese nel 1738.
Sarà perché abbiamo sottovalutato le probabilità di dolori futuri e sovrastimato il valore dei nostri piaceri presenti.
Il nemico del prendere decisioni valide: il discounting del futuro
Questo sottovalutare le probabilità di dolori futuri e sovrastimato il valore dei nostri piaceri presenti è un bias cognitivo ben conosciuto e chiamato “discounting del futuro”. Questo bias si verifica quando le persone danno maggior peso alle ricompense immediate piuttosto che a quelle a lungo termine. In altre parole, le persone tendono a preferire un beneficio minore, ma immediato, piuttosto che un beneficio maggiore, ma che richiederà del tempo per essere raggiunto. Questo bias può portare a decisioni impulsive e poco ponderate, che possono portare a rimpianti e conseguenze negative a lungo termine.
Come evitare il discounting del futuro?
Innanzitutto, è importante pianificare obiettivi a lungo termine, in modo da avere un obiettivo a cui mirare e mantenere la motivazione nel tempo.
In secondo luogo è fondamentale adottare un approccio graduale, in cui suddividiamo l’obiettivo in piccoli passi, in modo da renderlo meno intimidatorio e più gestibile. In questo modo, possiamo raggiungere risultati a breve termine che ci aiutano a mantenere la motivazione e la fiducia nella realizzazione dell’obiettivo a lungo termine.
Un’altra strategia è quella di considerare i benefici a lungo termine come più importanti dei vantaggi immediati e di visualizzare il risultato finale come un obiettivo desiderabile e gratificante.
Fondamentale infine è poter avere il supporto di persone che condividono gli stessi obiettivi e che ci aiutano a mantenere la motivazione nel tempo, come facciamo all’interno della nostra Soft Skills Academy.
Come evitare il bias del Discounting del Futuro
Quando si tratta di prendere decisioni importanti abbiamo compreso l’importanza fondamentale di evitare il bias di “Discounting del Futuro” e quindi analizzare i fatti e considerare le conseguenze a lungo termine. Ciò significa guardare la situazione da tutti i punti di vista e cercare di comprendere come la tua scelta potrebbe influenzare la tua vita nel lungo periodo. Potresti chiederti: “Quali sono i possibili risultati della mia decisione?”, “Come influirà sulla mia carriera a lungo termine?”, “Cosa succederà se faccio questa scelta e poi me ne pento in futuro?”. Rispondere a queste domande ti aiuterà a prendere una decisione informata che ti farà sentire sicuro e senza rimpianti.
Un altro modo utile per prendere decisioni importanti è fare una lista di pro e contro. Scrivere i motivi per cui dovresti fare una determinata scelta e i motivi per cui non dovresti farla ti aiuterà a visualizzare chiaramente i vantaggi e gli svantaggi della tua decisione. Questo ti darà una prospettiva più chiara sulla situazione e ti aiuterà a prendere una decisione informata. Tieni presente che ciò non significa che dovrai necessariamente scegliere l’opzione con il maggior numero di pro o contro, ma ti aiuterà a riflettere sulle diverse opzioni.